Una mamma della Carolina del Sud e il suo bambino sono stati cacciati da un volo della American Airlines giovedì scorso a causa di una malattia genetica della pelle. Jordan Flake era salita a bordo dell’aereo da El Paso, in Texas, a Dallas per visitare suo marito, Chris Flake. Aveva con sé il figlio di un anno, Jackson. «Siamo saliti sul nostro volo, dove tutti sorridevano e giocavano con Jackson. Prima di decollare un uomo, un impiegato, è venuto nella mia fila e ha chiesto ai 2 uomini seduti accanto a me di alzarsi – racconta la giovane mamma – Mi ha chiesto della mia eruzione cutanea e se avessi ricevuto una lettera da un medico che affermava che per me andava bene volare».
Flake ha spiegato al membro dello staff che lei e Jackson avevano una rara condizione genetica della pelle chiamata ittiosi, che fa apparire la pelle come fosse coperta da squame, screpolata ed inspessita. «Ogni anno nascono più di 16.000 bambini con qualche forma di ittiosi», spigano dalla fondazione First Skin Foundation. «Non esiste attualmente una cura».
Flake ha raccontato che, una volta informato l’uomo delle sue condizioni mediche, lui si allontanò. «Tornò, dopo aver cercato su google la parola ittiosi, si scusò ma poi mi disse che io e mio figlio dovevano scendere dal volo. Mi ha aiutato a prendere i bagagli e Jackson. Ha parlato con il pilota mentre scendevamo». «Il pilota sembrava a posto, ma l’assistente di volo ha detto sgarbatamente… beh, non ha una lettera di un medico, quindi…». Il membro dello staff ha aiutato Flake a trovare un hotel per la sera e le ha fatto prendere un altro volo su un’altra compagnia aerea. «Non sono mai stata così umiliata in vita mia! Ho mandato una mail e sto aspettando una risposta. Sono sconcertata per quanto accaduto». Il padre della donna, ha tentato di ottenere una risposta dalla compagnia aerea. «Mia figlia è una ragazza dolce, una moglie e una grande madre… È nata con questa condizione e non merita questo trattamento». La compagnia aerea ha commentato: «Il nostro obiettivo presso American Airlines è quello di creare un ambiente accogliente per tutti i nostri clienti. Ci scusiamo sinceramente con la signora Flake e suo figlio per l’esperienza avuta ieri e il nostro team ha avviato un’indagine sulla questione».
Fonte: Il Messaggero